Il sesto posto è una trappola

Nelle ultime edizioni della Serie A, vuoi una lotta scudetto spesso chiusa con largo anticipo ed una lotta salvezza spesso troppo squilibrata e già scritta, le principali attenzioni delle ultime giornate di campionato si sono concentrate sugli ultimi posti disponibili per partecipare alle coppe europee. Le squadre in lotta per gli ultimi posti che consentono l’accesso all’Europa League si possono dividere in due macroclassi. Da un lato abbiamo le medio-piccole, che hanno disputato un buon campionato e potrebbero scrivere un pezzo di storia con una qualificazione europea. Dall’altro lato le nobili decadute che provengono da una stagione per i loro standard disastrosa ed hanno nella qualificazione europea l’ultima spiaggia per chiudere dignitosamente una stagione altrimenti fallimentare.

Cosa significa andare in Europa

Nell’ultimo ventennio la seconda competizione europea è stata gradualmente snobbata dai club di casa nostra. Guardare indietro agli anni ’90, significa ricordare i successi di Juventus, Inter e Parma e i piazzamenti d’onore di squadre come Fiorentina, Roma, Atalanta, Bologna, Genoa, Torino, Cagliari, Lazio. Oggi L’Europa League è quasi un incubo per i tifosi, che vedono eliminata la propria squadra da realtà calcistiche sulla carta nettamente inferiori; per non parlare di vere e proprie figuracce.

Il Parma, ultima squadra vincitrice della Coppa Uefa nel 1999.

L’Europa League per le “fighissime” squadre italiane è un po’ come quando la mamma ti costringe il giovedì pomeriggio a giocare col bambino sfigato. Infatti oltre al fatto che le squadre devono subire trasferte assurde per andare a giocare in paesi come Israele, Azerbaijan, Russia, Ucraina, Svezia; con le relative differenze climatiche e di orari. INoltre il giovedì è un giorno pessimo, perché troppo vicino alla domenica quando ci sarà il campionato. Anche gli incassi per le squadre sono molto modesti, infatti l’Uefa dà 2,6 milioni di Euro ogni partecipante e premia con 120mila un pareggio e con 360mila una vittoria, il passaggio dei gironi sono 500mila Euro, l’accesso agli ottavi 750.000, ai quarti 1milione, l’accesso in semifinale 1.500.000 euro, 3, milioni l’accesso in finale ai quali vanno addizionati altri 3,5 in caso di vittoria. Ad esempio nella stagione 2015-16 la Lazio, che ha raggiunto gli ottavi di finale, ha incassato dall’Uefa 15 milioni. Inoltre stimando i costi di market pool (diritti tv, merchandising, ecc.) e gli incassi dai biglietti, si può arrivare ad un incasso massimo 30 milioni. Per i club italiani nemmeno il “premio” che la vincitrice dell’Europa League venga qualificata d’ufficio in Champions League è stimolo sufficiente a cercare di competere per la vittoria finale.

Ritornando alla lotta interna al campionato, ad oggi qualificarsi come quarta classificata in campionato o come vincitrice della Coppa Italia (o in alternativa come quinta del campionato) non dovrebbe costituire un problema nel programmare la preparazione estiva in vista del futuro campionato. Mentre la squadra che si qualifica al terzo turno preliminare di Europa League (come quinta o sesta classificata); dovrà disputare una doppia sfida ad eliminazione diretta già a fine luglio anticipando la preparazione estiva rispetto alle altre squadre del campionato. Cominciare con un tale anticipo per la squadra può significare il non aver smaltito del tutto le tossine accumulate nella stagione precedente, in vista di una stagione lunghissima, da oltre 50 partite. Una stagione che comincerà a luglio e finirà quasi 11 mesi dopo. Inoltre per la società, il preliminare potrebbe significare la rinuncia a qualche tourné estiva ben retribuita da qualche sponsor.

Il sesto posto è una “trappola”

La stagione che sta per essere consegnata agli archivi ci dice che la sesta classificata in serie A sarà la squadra ammessa al terzo turno preliminare di Europa League in programma il 27 luglio e il 3 agosto. Per questo motivo alcuni tifosi e anche la società, paradossalmente, preferiscono che la loro squadra non riesca a raggiungere la qualificazione all’Europa League pur evitare partite il preliminare estivo, trasferte assurde e figuracce che possono avere risvolti negativi per il campionato e il prosieguo della stagione.

Guardando gli ultimi 8 campionati (siamo partiti dalla stagione 2008/09, la prima stagione alla quale si sarebbe acceduto all’Europa League) siamo andati a vedere la posizione finale, in classifica, della squadra qualificatasi al terzo turno preliminare di EL, e la posizione in classifica della medesima squadra al termine del campionato successivo.

Stagione squadra qualificata e posizione posizione stagione successiva piazzamento europeo
2008-09 Roma 6° 2° nel 2009-10 sedicesimi di finale
2009-10 Juve 7° 7° nel 2010-11 fase a gironi EL
2010-11 Palermo 8° 16° nel 2011-12 terzo turno preliminare
2011-12 Inter 6° 9° nel 2012-13 ottavi di finale EL
2012-13 Udinese 5° 13° nel 2013-14 fase a gironi EL
2013-14 Torino 7° 9° nel 2014-15 ottavi di finale EL
2014-15 Sampdoria 7° 15° nel 2015-16 terzo turno preliminare
2015-16 Sassuolo 6° 14° nel 2016-17 fase a gironi EL

Analizzando la tabella i dati sono impietosi. L’unico caso che fa eccezione è la Roma. I giallorossi, nonostante una partenza shock con 2 sconfitte nelle prime due giornate, grazie al lavoro di Ranieri subentrato alla terza di campionato; sono stati in lotta per lo scudetto, qualificandosi in Champions League e migliorando la posizione in classifica rispetto al precedente campionato. Il caso della Roma è l’eccezione che conferma la regola. Mentre la Juve del biennio 2009-2011 è una particolare eccezione. I bianconeri Confermano la posizione, migliorando media punti e fase difensiva, ma non riuscendo a qualificarsi per L’Europa League a causa del Palermo finalista perdente di Coppa Italia. Le squadre che negli ultimi 6 anni si sono qualificate per L’EL dovendo partire dal terzo turno preliminare non sono più riuscite a migliorare rispetto l’annata precedente.

Oltretutto i risultati delle squadre in questione non si sono rivelati all’altezza nemmeno in campo europeo, infatti il miglior risultato ottenuto è stata un’eliminazione agli ottavi di finale. Per di più in due casi non è stato superato il terzo turno preliminare, fallendo già a luglio il primo obiettivo stagionale, in entrambi i casi l’allenatore è stato esonerato nei mesi successivi. Questi risultati hanno portato il nostro calcio ad una recessione che ci trova oggi al quarto posto del ranking Uefa.

stagione 2008-09 2009-10
Roma 1,65 2,1
stagione 2009-10 2010-11
Juventus 1,44 1,52
stagione 2010-11 2011-12
Palermo 1,47 1,13
stagione 2011-12 2012-13
Inter 1,52 1,42
stagione 2012-13 2013-14
Udinese 1,73 1,15
stagione 2013-14 2014-15
Torino 1,5 1,42
stagione 2014-15 2015-16
Sampdoria 1,47 1,05
stagione 2015-16 2016-17
Sassuolo 1,6 1,19

In dettaglio le squadre che cominciano la stagione agonistica partendo dal terzo turno preliminare di Europa League non riescono a ripetere i risultati ottenuti nella stagione precedente. In 3 casi su 8 (Roma, Palermo e Sampdoria) l’allenatore è stato addirittura esonerato. Il numero di infortuni è stato molto elevato (soprattutto nel caso dell’Inter 2012-13 e del Sassuolo in questo campionato). Il gioco abituale della squadra, a parte rari sprazzi, non è stato riproposto con la continuità e l’efficacia dell’anno precedente. Nelle ultime 6 stagioni la squadra in questione ha ridotto la media punti finendo per disputare campionati anonimi, piazzandosi al massimo al nono posto. Infine in 4 casi su 8 la fase difensiva è nettamente peggiorata, con conseguente aumento dei goal subiti.

Ad oggi le squadre italiane sono meno incentivate a partecipare partendo dal preliminare, perché dal prossimo campionato le prime quattro classificate andranno direttamente (senza preliminari) in Champions League, preferendo puntare sui 4 posti che offre il campionato, anziché l’unico offerto dall’Europa League.

Una squadra che accede all’Europa League può rinunciare a disputarla, ma la squadra in questione non verrà sostituita da nessun’altra squadra del medesimo campionato. Ciò comporterebbe una casella vuota nelle partecipanti che verranno comunque considerate 6 anche se saranno 5 partecipanti effettive, con conseguenti ripercussioni per il Ranking.

Quali cause

Una possibile spiegazione può essere il gap che si è venuto a formare tra le prime della classe e le altre squadre del campionato. Sia nello scorso campionato che in questo campionato, le prime 3 classificate hanno superato gli 80 punti (mai successo col campionato a 20 squadre e con la vittoria a 3 punti). Ciò pone un netto distacco tra loro e le altre squadre del campionato. In una situazione simile una squadra che si trova con un calendario fitto di impegni difficilmente potrà competere con queste super potenze del nostro calcio.

Un’altra possibile motivazione può derivare dal fatto che spesso, a qualificarsi al terzo turno preliminare di EL sono squadre medio-piccole. Squadre che non hanno né la forza economica né l’ambizione di migliorare la squadra così da sostenere al meglio il doppio impegno; oltre al fatto che i top player preferiscono accasarsi in un Club che disputi l’altra Coppa, quella più prestigiosa per intenderci. Spesso un simile posizionamento di prestigio non dà il via ad un ciclo vincente, ma anzi può portare a ridimensionare una realtà che fino ad allora ha lavorato bene.