I Colori del Calcio: Atalanta Bergamasca Calcio

L’ Atalanta è senza dubbio la squadra del momento: il pareggio strappato negli ultimi minuti della sfida di ieri sera contro la Juventus ha legittimato le aspirazioni europee della squadra di Bergamo, che ormai è considerata la vera e propria sorpresa di questo campionato.

Tuttavia, aldilà della notorietà acquisita soprattutto quest’anno dalla squadra di Gasperini, quanti di voi si sono mai chiesti perché la squadra si chiami Atalanta o raffiguri un profilo femminile sul suo stemma o perché la sua divisa sia a strisce nerazzurre? Per individuare una risposta a questi quesiti è necessario fare un salto indietro nel tempo di 110 anni.

Gli anni della fondazione

La storia del club atalantino prende le mosse dalla scissione attuata da un gruppo di giovani liceali dalla società sportiva “Giovane Orobia”. Il motivo di tale scissione è strettamente funzionale: la Giovane Orobia si allenava in una palestra sita nella Città alta ed era difficilmente raggiungibile dagli atleti che abitavano nella Città bassa. Per consentire dunque agli abitanti bergamaschi della Città bassa di praticare attività sportiva senza dover raggiungere la lontata palestra della Giovane Orobia, cinque giovani intraprendenti ( i fratelli Amati, Eugenio Urio, Giovanni Roberti e Alessandro Forrini), nel 1907, presero la decisione di dissociarsi dalla stessa e fondare una nuova società polisportiva. La scelta del nome ricadde sul termine Atalanta.

La neonata società sportiva (della quale il calcio era solo uno degli sport praticati) cominciò a disputare le prime partite in tornei locali, nei quali si instaurò un’aspra rivalità con la Bergamasca (l’altra grande società calcistica di Bergamo). L’antagonismo tra le due squadre si esacerbò ulteriormente quando la FIGC, nel 1919, stabilì che una sola squadra di Bergamo potesse partecipare al campionato di Prima Categoria. Venne dunque organizzata a Brescia una partita tra le due rivali e la vincitrice sarebbe stata l’unica squadra calcistica di Bergamo a partecipare alla Prima Categoria. La gara venne vinta dell’Atalanta, che si impose sugli avversari per 2-0.

Successivamente le due società calcistiche decisero di accantonare dissapori e rivalità e di fondersi in una sola squadra, che prese per l’appunto il nome di Atalanta Bergamasca Calcio. Foto dello “spareggio fratricida” tra Atalanta e Bergamasca

Nome e stemma

Come accennato sopra, per il nome della società i fondatori scelsero “Atalanta”. Tale scelta attinge alla mitologia greca, a testimonianza della formazione classica dei cinque giovani fondatori.

Secondo il mito, Atalanta (in greco antico “in equilibrio) era la bellissima principessa d’Arcadia, figlia del re Iaso. Questi, poiché desiderava un figlio maschio per continuare la sua progenie, abbandonò la figlia sul monte Pelio, ma la dea Artemide inviò un’orsa perché si prendesse cura della piccola Atalanta, la quale fu benedetta dalla stessa dea con grandi abilità da guerriera e cacciatrice.

Le imprese compiute dalla figlia convinsero Iaso a riprendere con sé Atalanta affinché si sposasse e regnasse  sull’Arcadia. Atalanta rifiutava l’idea di sposarsi perché un oracolo aveva predetto che se avesse preso marito avrebbe perduto tutte le sue abilità divine, però promise al padre che avrebbe sposato soltanto chi l’avesse battuta in una corsa, ma la pena per il pretendente sconfitto sarebbe stata la morte.

Il giovane Melanione, innamoratissimo della principessa, escogitò un piano per batterla: aiutato dalla dea Afrodite, durante la corsa gettò a terra tre mele d’oro, una alla volta, sicché Atalanta non poté fare a meno di chinarsi e raccoglierle, dando così al suo sfidante il vantaggio necessario per vincere la gara.

Il nome Atalanta dunque è motivato dall’intenzione dei fondatori di creare una squadra che presentasse nel proprio gioco le stesse caratteristiche di bellezza e di furore guerresco della mitologica principessa d’Arcadia. Riferimenti ad Atalanta sono rilevabili anche nello stemma, il profilo femminile presente sul quale è proprio quello dell’eroina.

La divisa e i colori societari

La composizione cromatica della divisa da gioco nerazzurra atalantina è stato il suggello della fusione del 1919 tra l’Atalanta e la Bergamasca. Nei primi anni successivi alla fondazione infatti, i giocatori dell’Atalanta indossavano una maglia a strisce bianche e nere, mentre la divisa della Bergamasca era composta da strisce bianche su fondo azzurro. Dunque per la determinazione dei colori ufficiali, le due compagini bergamasche decisero di eliminare il colore comune, il bianco, e di mantenere il nero e l’azzurro.

Soprannomi di squadra

I giocatori della squadra bergamasca vengono chiamati neroazzurri (per ovvi motivi) ma anche orobici, ossia “dell’Orobia”, in quanto l’Orobia è la zona della Lombardia nordorientale dove è sita la stessa città di Bergamo. L’Atalanta viene anche soprannominata “la Dea”, facendo in maniera errata riferimento all’omonima eroina, che non era una dea ma solo una principessa. Tuttavia il termine, nonostante sia sbagliato, viene ancora convenzionalmente utilizzato per indicare la società orobica.

Si può ben dire che i fondatori della squadra bergamasca abbiano avuto molta fantasia nella scelta del nome, così come nella scelta dello stemma. Ad ogni modo a 110 anni dalla sua fondazione l’Atalanta si è affermata come una delle protagoniste, nonché una delle più belle realtà del nostro campionato, dimostrando che la forza e l’ardore di Atalanta rivivono nei cuori e negli animi di chi indossa il nerazzurro orobico.