Flop 11 Serie A 2016-17

Ogni campionato, arrivato alla sua conclusione, decreta dei verdetti per le squadre partecipanti; alcune mantengono la categorie, altre retrocedono, una vince il titolo, altre si qualificano per le coppe europee. Spesso dietro un piazzamento finale ci possono essere delle soddisfazioni o delusioni generate dalle aspettative. Concluso dunque il campionato scriviamo dei giocatori che non hanno reso secondo le aspettative e che dunque si sono rivelati dei flop.

Portiere: Albano Bizzarri

Portiere di esperienza, ottimo per la categoria. Dopo un biennio di rinascita al Chievo, l’ex portiere di Lazio e Real Madrid decide di sposare la causa del neopromosso Pescara. Nonostante la non più giovane età, gli abruzzesi decidono di puntare sulla sua esperienza. In 29 gare disputate i goal subiti sono 66, le sue clamorose papere hanno condannato più volte il Pescara, pregiudicando anche gare importanti sin dai primi minuti. Nel finale di campionato gli viene addirittura preferito Fiorillo. Forse arrivato all’alba dei 40 anni sarebbe il caso di smettere.

Difensore centrale sx: Thomas Vermaelen

In forte ballottaggio con Paletta e Gonzalo Rodriguez. Reduce dai due anni al Barcellona dove tra numerosi infortuni ha collezionato solo 21 presenze in tutte le competizioni. Roma sembra essere la piazza giusta dove rilanciarsi, potendo mettere a disposizione la sua grande esperienza nel guidare la difesa di Spalletti. La stagione comincia male con l’espulsione nell’andata del preliminare. Le prime giornate di campionato la sua presenza da titolare non convince e complice anche un infortunio finisce per diventare una mera comparsa nella Roma di quest’anno, ma ogni volta che gioca tiene tutti i tifosi in apprensione. Solo 388’ in campionato per lui.

Difensore centrale dx: Joao Miranda

Lo scorso anno la sua saggia guida del reparto aveva reso la retroguardia dell’Inter una delle più solide del campionato, soprattutto nel girone d’andata. Quest’anno l’inizio con De Boer è stato a tratti sconcertante, complici gravi errori in fase difensiva e in impostazione. Con l’avvento di Pioli, con conseguente responsabilizzazione da parte del tecnico emiliano, Miranda è stato una delle colonne del filotto di vittorie invernali dei nerazzurri. Arrivata la primavera anche lui è naufragato nel mediocre finale di stagione dei nerazzurri, complici anche alcuni suoi errori in disimpegno e nel recupero palla.

Terzino dx: Bruno Peres

Lo scorso anno è stato uno dei migliori esterni del campionato, complice anche il sistema di gioco di Ventura che ne esaltava i pregi in fase offensiva e ne limitava i difetti in fase difensiva. Arrivato alla Roma ci si aspettava da lui quel salto di qualità definitivo, per raggiungere la maturità calcistica. Inizialmente penalizzato da un sistema difensivo a 4 si è trovato in difficoltà nell’interpretare al meglio il ruolo. Col passaggio alla difesa a 3 però i suoi pregi non sono venuti fuori, diventando meno propositivo e difettando nelle varie situazioni di lettura difensiva. La conseguenza di tutto ciò è stata la perdita del posto da titolare.

Terzino sx: Christian Ansaldi

Nonostante il Clamoroso flop di De Sciglio abbiamo comunque scelto l’argentino. La buona annata al Genoa lo aveva riportato ad alti livelli, l’acquisto dell’Inter sembrava potesse essere la rampa di lancio definitiva per rifarsi della sfortuna degli ultimi anni. Il terzino sinistro in casa Inter è un ruolo particolare, perché a grandi interpreti si sono succeduti bidoni colossali. La mistica del terzino sinistro nerazzurro è paragonabile a quella della casa stregata che c’è in ogni città e che i tuoi genitori ti vietano di visitare. Ansaldi in questa stagione si è classificato decisamente tra i bidoni, facendo rimpiangere Telles. Sicuramente gli infortuni hanno avuto il loro peso, ma il suo contributo alle due fasi di gioco è stato carente in difesa e pasticciato in fase di spinta.

Mediano: Marcelo Brozovic

Annata da dimenticare la sua. Doveva essere un giocatore cardine, si è rivelato uno dei più discontinui. Nonostante alcune prestazioni eccellenti, come Inter-Genoa, spesso in campo si è contraddistinto per scarso impegno o errori gravi, come la parata a centro area in Inter-Sampdoria. Il suo campionato è stato un pendolo che ha oscillato tra esclusioni per motivi comportamentali da parte degli allenatori e comportamenti provocatori nei confronti dei tifosi, mostrando spesso uno scarso attaccamento alla maglia. In un anno è passato da beniamino col suo Epic-Brozo a cedi-Brozo.

Interno dx: Denis Praet

Uno dei talenti più cristallini delle giovanili dell’Anderlecht e di tutto il panorama calcistico europeo in Serie A. La Sampdoria ha sborsato per lui 18 milioni e il 4-3-1-2 di Giampaolo sembrava un abito perfetto per affermarsi in un grande campionato. La stagione di Praet non si è rivelata all’altezza, da trequartista non ha inciso e come mezzala spesso gli è stato preferito Linetty. Un giocatore sbiadito rispetto a quello visto in Belgio. Speriamo che quest’anno gli sia servito da apprendistato e che già dal prossimo campionato smentisca le critiche.

Interno sx:  Riccardo Saponara

“Vince” il play-out per finire in questa flop11 battendo Memushaj. Ad inizio stagione è lui l’uomo più atteso in casa Empoli, addirittura prende la numero 10. Potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione nel gota del trequartisti del nostro campionato. Il gioco dell’Empoli favorisce molto le penetrazioni del trequartista, ma questo meccanismo di gioco sembra più penalizzarlo che favorirlo. L’Empoli ha evidenti difficoltà realizzative, complice anche il suo momento no. Anche se i goal latitano l’Empoli è ben sopra la linea di galleggiamento della zona salvezza ed a gennaio decide di cedere il suo miglior giocatore alla Fiorentina. La seconda parte di campionato si rivela altrettanto avara di gioie, complice un infortunio cronico che lo limita, in viola solo 2 goal e un assist.

Trequartista: Josip Ilicic

Lo scorso anno è stato una delle note più liete dello scorso campionato. Quest’anno non ha replicato quanto di buono aveva fatto vedere nello scorso campionato. È vero che è stato molto sfortunato, visti i numerosi pali e traverse colpiti. A parte poche partite, non ha mai dato una sensazione di pericolosità, come era lo scorso anno e soprattutto la sua scarsa partecipazione nello sviluppo del gioco della fiorentina. Complice anche l’esplosione di Bernardeschi come trequartista, ha perso il posto a favore di quest’ultimo.

Punta: Alberto Paloschi

La storia di Gasperini allenatore è costellata di grandi Bomber esplosi sotto la sua gestione, grazie ai suoi schemi; la lista è lunga: Milito, Borriello, Palacio, Pavoletti. Quest’anno per Paloschi, ritornato da 6 mesi allo Swansea, poteva essere quello della definitiva consacrazione. Arrivati a maggio la casella delle reti è ferma ancora a 0. Infatti il prodotto delle giovanili del Milan ha perso il posto per un altro prodotto del vivaio rossonero. Paloschi e Petagna interpretano il medesimo ruolo in maniera opposta, dei due Gasperini ha preferito il secondo per la sua Atalanta “dei miracoli”.

Punta: Massimo Maccarone

La sua nomination come flop potrebbe sembrare un po’ ingeneroso, infatti era in un selvaggio ballottaggio con Bacca e Destro. Dopo due anni in doppia cifra Big Mac si è scoperto umano e soggetto all’invecchiamento. Quest’anno il suo tabellino è stato misero, solo 5 goal (2 su rigore). I toscani per lunghi tratti del campionato non sono mai stati in grado di tramutare in goal la mole di gioco prodotta. Maccarone nel corso della stagione ha finito per perdere il posto in favore di Mchelidze, giocatore con caratteristiche tecniche diverse, ma che ha garantito i goal che Maccarone non è riuscito ad offrire. Il troppo altruismo nell’ultima di campionato a pochi metri dalla porta non è da lui, che è un attaccante di razza, quell’errore poteva far salvare i toscani.Forse è arrivato il momento di ritirarsi.

Riassumendo potremmo schierare questo undici con un 4-3-1-2.